Trapani: Africa ed Asia dentro il Consiglio

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Domenica 15 dicembre Trapani si reca alle urne. Sarà una giornata di festa. Si svolgeranno, per la prima volta nel capoluogo, le consultazioni per l’elezione del primo Consiglio comunale degli immigrati.

A recarsi alle urne, seggio unico in piazza San Francesco di Paola, saranno in 845, ovvero tutti gli extracomunitari residenti a Trapani da almeno un anno.

Si tratta, in dettaglio, 425 africani (per oltre metà si tratta di marocchini e tunisini), 210 asiatici (per oltre un centinaio rappresentati da cinesi e per il resto da cittadini provenienti dall’area della penisola indiana), 145 europei (prevalentemente provenienti dalla disgregata Jugoslavia), 64 cittadini provenienti dal continente americano. Voterà anche una donna australiana.

A fronteggiarsi due liste: la lista dell’Africa, composta da 13 candidati, e quella dell’Asia, che ha raccolto 6 candidati.

Non han presentato lista, di certo per disinteresse, né gli americani né gli extracomunitari europei.

Lo scrutinio, curato dall’Ufficio Elettorale del Comune di Trapani porterà all’elezione di 15 rappresentanti i quali, al proprio interno, eleggeranno un presidente ed un vice.

Si tratta, indubbiamente, di un primo importante e tangibile successo dell’Amministrazione Damiano che, con questa iniziativa democratica e partecipativa, conta di coinvolgere le comunità immigrati per una costruttiva presenza a Trapani.

Il risultato non appariva certo quando, lo scorso 30 ottobre, il dott. Vito Damiano ha indetto le elezioni. Tutt’altro.

C’erano solo venti giorni per informare la comunità, creare dei dibattiti al loro interno, predisporre le liste dei candidati, raccogliere le firme dei sostenitori. E’ stata una corsa contro il tempo. Ma è il risultato finale quel che conta. Il 15 si vota. Trapani avrà il suo Consiglio degli immigrati.

Certo spiace che la comunità cinese non prenda parte al voto, che la lista Asia, cioè, sia composta da soli cittadini bengalesi. E’ risaputo che i cinesi siano, dove vivono, un mondo nel mondo. Sarà, questa, però, di certo, una sfida, affinché, nel futuro, tramite questo Consiglio, anche per loro, suoni la parola partecipazione.

Ma la giornata di voto sarà utile anche per noi italiani: 15 uomini extracomunitari siederanno fra le seggiole del Consiglio, senza indennità, senza permessi dei datori lavoro, solo per curare l’interesse dei propri concittadini. Un esempio cui tutti, devono guardare con ammirazione.

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