Trapani: Assunzioni irregolari all’Ospedale, tre condanne

Trapani, 27 dicembre 2014 – Il primo atto del procedimento s’è concluso. Guido Catalano, all’epoca dei fatti (2007) direttore generale dell’ASP, Rodolfo Gargano, direttore amministrativo, e Maria Rosaria Puccio, capo servizio, sono stati condannati, in primo grado, dal Tribunale di Trapani a poco più di 3 anni di reclusione per il reato di falso.

La notizia è riportata da La Sicilia, Giornale di Sicilia, Alpa Uno e Alqamah, nello loro edizioni del 24 dicembre. Nessun giornale locale trapanese, invece, ha dato spazio alla notizia.

Siamo, tuttavia, lontanissimi dall’epoca dei reati ed altre ipotesi accusatorie, che pure erano state individuate per i funzionari dell’Azienda Sanitaria di Trapani, sono cadute infatti in prescrizione.

Prescrizione per il reato di abuso d’ufficio e prescrizione per il reato di violenza privata, come era stata riqualificata l’originaria accusa di estorsione.

La Giustizia è eguale per tutti

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REATO CONSUMATO PER 4 ASSUNZIONI ALL’OSPEDALE

A beneficiare del «falso» oggetto della sentenza sarebbero state –  secondo quanto riportava il noto e attendibile giornalista Rino Giacalone sul giornale online Alqamah il 13 ottobre 2013 quattro persone, fra cui Maria Bianco, figlia dell’attuale presidente del Consiglio comunale di Trapani, ed anche lui dipendente dell’Ospedale San Antonio Abate.

Oltre alla Bianco, risultano assunte «Maria Catalano, quest’ultima figlia di un noto imprenditore edile trapanese, anche lui pare influente quanto il politico nelle vicende cittadine, e ancora Simone Russo, Gianpaolo Santoro. Santoro rinunciò e subentrò Angela Orso, Russo optò per altro posto di lavoro» (come riporta sempre riporta Alqamah).

Le assunzioni dei quattro soggetti «non potevano essere fatte per il divieto a fare nuove assunzioni nel frattempo entrato in vigore nel 2007 a seguito delle previsioni di legge contenute nella finanziaria della Regione», riportano. Ma era «bastato truccare il protocollo informatico per far risultare antecedente alla circolare regionale la procedura di assunzione» riporta sempre Rino Giacalone.

Per arrivare al «trucco», secondo l’accusa, non ci si era fermati neanche davanti alle minacce ai dipendenti, «di chi non volle partecipare alle procedure truccate».

Ora è giunta la condanna, di primo grado. Sta a vedere, però, se non interverrà la prescrizione per i colpevoli prima di arrivare alla sentenza definitiva.

Andrà a finire insomma, che «chi ha avuto, ha avuto» e «chi ha dato, ha dato» e nessuno pagherà. Questa è l’Italia.

OSCURO IL MANDANTE DELLE ASSUNZIONI IRREGOLARI

Nessuno chiarisce, però, le motivazioni che avrebbero indotti i tre condannati alla loro condotta illecita. Quale interesse o giustificazione avrebbero avuto Catalano, Gargano e Puccio a falsificare il “protocollo” per consentire le 4 assunzioni.

Su tale importante aspetto della vicenda sembra che non risultano indagini e comunque dai rilanci di Alqamah e dalla sentenza non risulta alcuna spiegazione.

Da parte di un dipendente apparso favorito dalla procedura irregolare dei tre condannati, si fa sapere che «la faccenda non riguarda l’assunzione ma la trasformazione da tempo determinato a indeterminato. … loro eramo già vincitori di concorso. Il concorso si è svolto regolarmente. … e loro hanno vinto per meriti … tanto è vero che non sono mai stati mai raggiunti da nessun provvedimento, nessuna sospensione … non ti risulta strano che non (siano) stati chiamati in tribunale nemmeno come persona informata dei fatti???».

NESSUN PROVVEDIMENTO CONTRO GLI ASSUNTI

Nessuna azione di revoca dei quattro soggetti irregolarmente assunti, tuttavia, è stata mai attivata da alcuno, neanche da parte dei successivi manager che hanno, nel tempo, rilevato quelli oggi condannati.

I 4 dipendenti, figli della presunta irregolarità, continuano a lavorare serenamente.

TRAPANI: LA STAMPA DI REGIME SI AUTO CENSURA

Particolare inquietante della vicenda: nessun giornale, salvo il sito web Alqamah di Alcamo il 15 ottobre 2013, notizia ripresa dal nostro Blog il 16 ottobre 2013, ha mai parlato della vicenda ed associato, in qualche modo, le assunzioni, in particolare quello della figlia Maria, al nome del presidente Peppe Bianco.

Questa è la stampa di Trapani.

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