Trapani, bagnini: assunzioni e salari poco trasparenti
Qual’è la giusta retribuzione dei bagnini di salvataggio? E’ corretto che il Comune assuma direttamente i bagnini che operano sulle nostre spiagge riconoscendo loro tutti i diritti contrattuali o è preferibile che risparmi ed assegni il servizio in appalto a privati?
E’ corretto che il Comune si interessi concretamente, e non solo formalmente, che i bagnini ricevano la giusta retribuzione dall’appaltatore?
Sono domande che mi sono posto stasera (vedi quanto ho da fare!). Ma sono domande che, in effetti, mi pongo da anni perché ritengo che l’argomento, in ogni Comune, tanto a Trapani che ad Erice sia all’ordine del giorno per una amministrazione corretta.
Siamo abituati – ed è giusto che sia così – a vedere sulle nostre spiagge le postazioni dei bagnini. Di solito si tratta una coppia di giovani. Non hanno certamente un compito di “colore” o folcloristico ma quello di assicurare la sicurezza dei bagnanti. Non passa anno che tali bagnini non siano concretamente impegnati in operazioni di salvataggio. E’, quindi, un elemento di giustizia che tali operatori ricevano la corretta retribuzione per il lavoro di alta responsabilità svolto.
Andiamo ai fatti.
Servizio bagnini: il Comune di Trapani lo da in appalto
Il Comune di Trapani – con bando del comandante della PM dott. Biagio de Lio – , come da diversi anni, mette il servizio di vigilanza delle spiagge e salvataggio dei bagnanti all’asta. La base d’asta offerta è stata quest’anno 40.000 euro per 60 giorni di vigilanza e per quattro coppie di bagnini (1)(2) impegnate per cinque ore al giorno ciascuna (fra le 9 e le 19), sette giorni su sette, in quattro postazioni: Marausa Lido, la zona del Cavallino Bianco, piazza Vittorio, e la spiaggia del centro.
L’appalto è stato vinto dal trentasettenne trapanese Salvatore Moreno Bifaro rappresentante del “Corpo Volontario del Soccorso in Mare” di Taormina con un ribasso del 15,10%. In sostanza il Comune pagherà per il servizio richiesto appena 33.960 euro (3).
Qua ci sarebbe da osservare, già, tanto. Intanto la copertura di appena sessanta giorni quanto la stagione balneare – turisti inclusi – dura almeno 3-4 mesi. Poi che esistono altre spiagge che così risultano scoperte dal servizio, vedi quella di fronte il campo Coni.
Ma vado al nocciolo di questo post.
Servizio bagnini: Facciamo i conti in tasca a Bifaro
16 bagnini per 5 ore di prestazione al giorno ciascuno per sessanta giorni d’impegno comportano un impegno complessivo di 4.800 ore lavorative. Con i 33.960 euro Salvatore Moreno Bifaro dovrà pagare queste 4.800 ore lavorative. Già il solo rapporto fra i due numeri porta un risultato di un corrispettivo di 7,07 euro lorde l’ora.
E’ naturalmente ovvio che il prezzo, al lordo delle ritenute fiscali, che va al bagnino per ogni ora di lavoro effettivo deve essere inferiore.
C’è da mettere in conto il pagamento dei contributi previdenziali, delle assicurazioni infortunistiche, delle quote contrattuali per 13.a, 14.a, ferie, lavoro straordinario domenicale. TFR. Ed, ancora, occorre tenere in conto della retribuzione del manager (Salvatore Bifaro), dell’utile d’impresa, dei costi di gestione (indumenti da lavoro, DPI, acquisto ed ammortamento materiali di sicurezza imbarcazione inclusa, delle spese di trasporto, consulenze, ecc).
Tutto lecito che il bagnino, quello che rischia, quello che assicura la nostra sicurezza e quella dei nostri figli, prenda, magari 3 – 4 euro l’ora nette?
Io credo di no. Il bagnino opera, di certo, secondo un contratto di lavoro. Quello del settore è, a mio avviso, quello del turismo (4)(5). Questo contratto prevede la retribuzione di quinto livello per il capo bagnino e di terzo livello per il bagnino. Parliamo di circa 1.450 euro lordi al mese, più quote 13.a, 14.a, ferie non godute, TFR ecc.
A conti fatti un bagnino non può ricevere meno di 10 euro lorde l’ora, secondo me.
Come ci rientra Salvatore Moreno Bifaro, allora, coi 33.960 euro?
Servizio bagnini: Tutti sanno che qualcosa non funziona!
Ma soprattutto, come fa il Comune – all’art. 5 del bando pubblico con cui mette in appalto il servizio – a “obbligare” l’appaltante a «applicare al personale occupato nel servizio … le normative … retributive … non inferiori a quelle risultanti dal Contratto di lavoro vigenti» se, ad occhio, ciò non appare concretamente possibile neanche coi 40.000 euro della base d’asta?
Ci sarebbe pure da domandarsi il criterio con il quale il personale viene selezionato, formato, ecc. Se la poca trasparenza in tale selezione non comporti poi delle soggezioni di ricambio politico-elettorale.
Ma chiudo con una domanda: perché nessuno, tranne me, neanche i bagnini stessi, e neanche i consiglieri d’opposizione, i sindacati, gli organi di vigilanza (INPS in testa) hanno nulla da eccepire a questa situazione di apparente “incongruenza” che si ripete da anni?
Fonti:
(1) Avviso Pubblico del Comune di Trapani
(2) Capitolato d’Appalto servizio vigilanza e salvamento
(3) Verbale apertura buste
(4) Contratto di Lavoro Turismo Edizione 2003
(5) Contratto di Lavoro Turismo aggiornamento 2014