Trapani: Domenica al voto per la scissione di Misiliscemi
I trapanesi, almeno molti, non lo sanno, ma domenica 27 maggio si voterà per il referendum “pro” o “contro” la scissione del Comune e l’eventuale nascita del nuovo Comune di Misiliscemi che ingloberebbe tutte le frazioni a sud della Città, Rilievo e Marausa incluse.
Nessuno dei candidati sindaco ha preso posizione in merito.
Solo Peppe Bologna (Lista Scirocco) è ideologicamente contro, atteso che il suo progetto politico sostiene, al contrario, una Grande Città che includa Paceco, Erice e Valderice a Trapani.
Ma gli altri quattro candidati?
Solo il Movimento Cinque Stelle, nel suo stesso programma elettorale, ha scritto che «la scissione sarebbe una vera ferita», tuttavia «il referendum merita rispetto»; gli altri silenzio.
Le proposte dei candidati sindaco su Misiliscemi
Ma quali soluzioni proporre ai cittadini che andranno a votare domenica per suggerire un voto per il “NO”, contro la scissione?
Noi di “Città a Misura d’Uomo” siamo stati sempre lineari. All’epoca – vedi foto dell’articolo – facemmo pure un sit-in sotto il municipio contro la scissione!
Oggi, c’è chi, come il candidato sindaco Peppe Bologna (Lista Scirocco) propone il «Busiata Fest» da svolgere annualmente a Marausa o l’installazione di una postazione fissa del «servizio 118» da assicurare nella stessa località balneare.
Altri, più seriamente, propongono un quale riconoscimento alle Contrade, come Bartolo Giglio (Lega Nord) che promette, in caso di sua elezione a sindaco, la nomina di un «delegato sindaco a fine di avvicinare il Centro della città con le esigenze del territorio vasto».
L’avvocato Vito Galluffo (Forza Italia e Liste Civiche) arriva a garantire solo un «istituendo ufficio comunale mobile che possa periodicamente ascoltare le esigenze del territorio» e un «ufficio speciale» dedicato allo sviluppo del territorio delle contrade.
Ci sembra un po poco, onestamente, per convincere a non votare “SI”, a favore della scissione le migliaia di abitanti delle Contrade sud.
Nessuna “democrazia partecipata”; solo un dovuto momento d’ascolto.
Sulla stessa lunghezza d’onda di queste proposte, troviamo quelle del candidato sindaco Giacomo Tranchida (Liste area PD e UDC) che promette – come Galluffo – la «istituzione uffici polifunzionali decentrati nelle frazioni o uffici mobili in grado di erogare servizi in remoto» e – come Giglio – di «introdurre il consulente/delegato sindaco per le frazioni e per i quartieri».
La “concessione” più “avanzata”risulta quella di Giuseppe Mazzonello (Cinque Stelle) che promette di «istituire comitati e assemblee di contrada come custodi delle istanze del territorio».
Ma tutti dimenticano che le Circoscrizioni sono cancellate
Comitati con quali strutture democratiche e con quali poteri, però, se proprio i Cinque Stelle, assieme al Partito Democratico, si sono “interessati” per abolire i “Consigli di Quartiere” previsti tanto dallo Statuto Comunale di Trapani – inattuato in proposito dall’accentratore ex sindaco Girolamo Fazio – quanto dalla Legge Regionale?
Personalmente, assieme a degli amici di “Città a Misura d’Uomo”, in particolare agli avvocati Francesco Faliero e Giuseppe Marascia, mi ero “interessato” affinché alle Regione fosse salvato tale importante istituto democratico.
Presentammo un “emendamento” che votato 24 a 24, per un solo voto (proprio quello di Fazio che votò contro), fu respinto.
Oggi, quindi, che fare? Come votare?
Noi di “Città a Misura d’Uomo” avevamo indicato i rischi per la collettività di Trapani cui si sarebbe andato incontro in caso di vittoria per il “NO”. Ma diversi consiglieri comunali, tra cui Enzo Abbruscato (oggi Tranchidiano di ferro), preferirono votare per il “SI” in Consiglio dando il via al Referendum.
Oggi, personalmente, visto l’esito infruttuoso del nostro “emendamento” salva-Circoscrizioni (Consigli di Quartiere) e mettendo sempre in primo Piano la volontà degli uomini rispetto a quella degli interessi economici sosterrò il voto per il “SI”.
Gli altri, coloro che oggi parlano di “fantomatici” Consigli di Quartiere senza potere alcuno, se sono onesti, che propongano ai propri referenti in Regione di ripristinare i “Consigli di Circoscrizione”. Altrimenti fanno solo Fuffa!
Il Decentramento che, in maniera miope, non è stato concesso da certi politici, è giusto che se lo prendano … col voto di domenica.
Ecco la scheda con il voto “SI” o “NO” al nostro emendamento Salva-Circoscrizioni alla Regione: