Trapani : Ecco la nuova pista ciclabile di Tranchida
Il progetto prevede una precisazione che suppur trattasi di un dettaglio colorito, rappresenta una garanzia :
« l’intera superficie della pista sarà ricoperta con una vernice di finitura di colore rosso mattone ».
Il tema è la pista ciclabile di Trapani il cui iter ha oramai avuto il via, ufficialmente.
La nuova Pista ciclabile : Lupus Perdit Pilum Nunquam Vitium
La aveva promesso e sarà uomo di parola : anche Trapani avrà la propria pista ciclabile.
Costi quel che costi, anche il ritorno di STRISCIA LA NOTIZIA
La Giunta Municipale, con delibera n. 220 dello scorso lunedì 13 luglio, ha approvato il progetto per la “realizzazione di una ciclovia corrredata da servizio di bike sharing”.
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Il progetto riprende quello dal notorio esito fallimentare di Erice : pista ciclabile sulla Litoranea Nord con innesto da dove termina quella realizzata dallo stesso Tranchida, e poi liscio-liscio sino a piazza Vittorio Emanuele, poi tagliando per via Pallante e via Spalti, continuando per via Osorio e per via Isola Zavorra per infine collegarsi alla vecchia inutilizzata ed inutilizzabile con tratti finale “a trugghiu“ della altrettanto famosa pista ciclabile, a margine delle saline, realizzata dalla ex presidente della provincia Giulia Adamo.
I 24.052 trapanesi (70,7%) che lo hanno votato nel 2018, di fatto accettando il suo “programma” elettorale, punto 3.2.3 incluso, non potranno che gioire, anzi devono !
Il devono sta per coerenza, giusto per darne merito al vicesindaco Enzo Abbruscato.
Un po’ meno gioiranno i contribuenti che inermi vedranno sprecare ben 1.423.450 euro per un progetto marchiato “I”, dove “I” non sta per Italia, ma semplicemente per inutile.
Naturalmente non sarà inutile, tutt’altro, per progettisti, direttore lavori, impresari, fornitori di segnaletica verticale, di vernice e di pietra locale e, infine, editori di giornali locali vari.
Soldi regionali, così probabilmente esordirà il Capo dell’Amministrazione, ma poco cambia nella sostanza, perché sono sempre soldi che escono dalle tasche di noi Contribuenti.
Danaro che poteva essere speso in opere più utili, perfino in piste ciclabili, ma con un percorso almeno capace di offrire un’alternativa all’uso dell’autovettura in città.
La pista ciclabile sulla Litoranea ed in via Isola Zavorra, ipoteticamente messa a disposizione dei turisti, resterà deserta come deserto è quel che resta del vecchio tracciato Litoranea-Funivia.
Chi riesce a trovarne ancora le tracce?
Neppure gli archeologi abituati a scoprire le vecchie navi romane sommerse da secoli di vegetazione marina.
Sorprende che al momento della memorabile approvazione dell’atto, avvenuta a metà mattina, alle 10 in punto per esser precisi, erano non fisicamente presenti tre assessori:
Peppe La Porta, Ninni Romano e Rosalia D’Alì.
Ma, sicuramente, furono presenti col pensiero positivo !
La pista ciclabile di Trapani? Come quella di Erice, rossa e con cordolo di pietra!
Fa discutere il fatto di doversi recare in un studio di architettura di Modena, quello dei professionisti Enrico Guaitoli Panini e Irene Esposito della associati nello studio Fahre, per ottenere il grande risultato che ora descriverò.
Tornando al progetto, infatti, ora in attesa che giunga il vile denaro del finanziamento regionale, si prenda nota che la pista ciclabile sarà lunga 5,2 chilometri e che saranno previste, a corredo del progetto, tre stazioni per il noleggio di bici.
- La prima a piazza Vittorio Emanuele,
- la seconda a piazza Umberto I (stazione ferroviaria)
- l’ultima in piazza papa Giovanni Paolo II, ossia dove tutto è TERMINAL di ATM.
Riesumando il progetto ericino, anche quello trapanese prevede, sulla Litorannea Nord, « una zona interamente dedicata alla pista ciclabile, ma a discapito dello spazio dedicato ai parcheggi. Sarà separata dal traffico veicolare da cordolo in pietra calcarea locale, andando di fatto a sostituire l’intera fila di parcheggi su quel lato ».
Gli utenti dell’ex Lido Rombo e di Lido Paradiso, e, soprattutto i loro gestori, saranno di certo felici !
In via Spalti saranno tagliate le robinie: silenzio del Comitato Eritrine?
Successivamente, lungo la via Pallante e via Spalti, la pista ciclabile proseguirà sul marciapiede, con percorso promiscuo ciclo-pedonale, ma in via Spalti sud i sarà « un allargamento del marciapiede con spostamento delle aiuole, degli alberi e dei pali per l’illuminazione ».
Gli alberi, però, non sono di plastica!
Infatti, « gli alberi più grossi, le robinie, specie alloctona » saranno tagliati e sostituiti con « lecci (Quercus ilex) già adulti ».
In questa ipotesi, si da’ per certo il mutismo dello storico Comitato Pro Eritrine, oramai semplice organo di consulenza locale.
Il percorso, quindi, prosegue fino a via Libica, a tratti sul marciapiede e a tratti in sede propria, ma a volte protetta da cordolo.
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Pista ciclabile delle saline : Fazio voleva toglierla per allargare la strada, Tranchida la recupererà
L’intervento in progetto, tuttavia, comprende anche il “recupero” della vecchia pista ciclabile abbandonata nelle saline, eredità della presidenza Adamo.
In questi 2,5 chilometri, è prevista « la pulizia dalla vegetazione infestante, la riparazione del manto d’usura, la riparazione della staccionata ammalorata, la riparazione della segnaletica verticale, la stesa di segnaletica orizzontale ».
Qui Tranchida dovrà scontrarsi con il suo amico e sostenitore Mimmo Fazio: questi nel 2006 sosteneva « un intervento diretto della Provincia Regionale, teso ad allargare la sede viaria, inglobandovi la superficie dell’inutile ed inutilizzata pista ciclabile, che non potrà mai essere fruibile ».
Per Fazio, infatti, la via Libica « a causa delle dimensioni ridotte della carreggiata, si presenta, soprattutto negli orari di punta caotica, per il notevole flusso veicolare, che determina ingorghi e rallentamenti ».
Chi dei due, Fazio o Tranchida, ha ragione ?
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Ci sarà pure il bike sharing. Ma Tranchida ha pensato a chi dovrà gestirlo?
Il progetto dell’Amministrazione Tranchida-sindaco è full optional, quindi comprende quel sistema di bike sharing già in uso ad Erice, anzi non in uso !
In merito a quello di Erice, invito a ripassare qualcosa del passato:
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Tuttavia, nel capoluogo, le bici non saranno elettriche ma delle normali mountain bike, ma saranno appena 40 !
Qui si innesca, però, il problema della gestione del servizio.
« Gli utenti – secondo il progetto – possono prelevare la bicicletta dal deposito tramite una chiave su cui vengono registrati i loto dati anagrafici. Le chiavi potranno essere distribuite agli utenti tramite degli sportelli creati ad hoc per il servizio di bike sharing, e/o in altri punti strategici come tabaccherie, punti informazioni per il turismo, ecc.».
« Riguardo la gestione del servizio di bike sharing, che comprende la manutenzione ordinaria di biciclette e rastrelliere, sarà l’amministrazione comunale a valutare la possibilità di gestirla in proprio (!!!), affidarla a privati o ad altri enti pubblici (ipoteticamente ATM, NdR) ».
La gestione ha, purtroppo, più voci di costo: distribuzione chiavi, gestione burocratica pratica di noleggio, piccole manutenzioni bici, vandalismi, assicurazioni, etc.
Si troveranno dei volontari a gratis ?
Se il Comune non remunererà adeguatamente il gestore, finirà come ad Erice e ad Enna: bici abbandonate in deposito a disposizione della ruggine.
« Il progetto prevede – infine – la fornitura e posa di 40 rastrelliere per biciclette da sistemare in corrispondenza dei generatori di mobilità sostenibile, quali scuole, edifici pubblici, attrattori turistici ».
Se dureranno, ci pare quest’ultima l’unica notizia positiva da reperire nella Delibera 220 della Giunta Tranchida Sindaco anche se il sindaco di Trapani dimentica Borgo Annunziata che, nonostante Museo, Santuario e Giardini Pubblici non fruirà di alcuna rastrelliera.
Striscia la notizia è intanto avvisata, nel frattempo lubrifichi microfoni e cineprese.