Trapani: Fazio dichiarato incompatibile con la carica di consigliere
Un dibattito poco edificante, ieri sera in Consiglio comunale, quello sull’atto riguardante la condizione “compatibilità” rispetto alla carica ricoperta dal consigliere comunale Girolamo Fazio.
Squalificanti per l’Organo e squallide le minacce profferite da parte di alcuni consiglieri ai colleghi che avevano diverse valutazioni sull’argomento. Minacce di azioni giudiziarie, certo, non fisiche, se avessero votato contro Fazio. Non credo che la Politica si faccia con le minacce ma illustrando tesi. Eventuali atti a tutela, pur essi legittimi, vanno attivati in silenzio dopo non certo agitandoli per indurre un diverso voto del collega.
Squallidi gli insulti diffamanti a Vito Dolce assente dall’Aula e quindi impossibilitato a difendersi. L’ex presidente dell’ATM (all’epoca SAU) fu “licenziato” (revocato) dal sindaco Fazio; Fazio ne ricavò una condanna penale, l’azione giudiziaria di risarcimento di Dolce contro Fazio ha attivato legittimamente la procedura odierna.
Non so come il presidente Peppe Bianco abbia potuto sopportare ed ammettere tutto quello che è stato detto in Aula. Coloro che minacciavano, a mio parere, andavano espulsi dall’Aula. Lui, però, assieme all’ottimo segretario Raimondo Liotta, è riuscito a mantenere un minimo di ordine ai lavori e bisogna dargli atto.
Si è proceduto, comunque, in un clima teso, con la paura evidente che aleggiava nelle teste dei consiglieri.
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Il voto del Consiglio e gli scenari futuri
Non so se il voto che alla fine è uscito fuori [14 a favore incompatibilità, 9 contro, 1 scheda nulla, 5 astenuti] avrà conseguenze sulla candidabilità o meno di Fazio a sindaco, questo lo diranno altri giudici o lo dirà il prossimo Consiglio.
Fazio, che conseguentemente ha ammesso di temere la reale incompatibilità, ha messo in campo due armi difensive: la sua promessa unilaterale che in caso di condanna pagherebbe lui quanto dovuto a Dolce tenendo indenne il Comune e il fatto che avendo compiuto il reato penale contro Dolce nell’esercizio delle proprie funzioni di sindaco, e non di interessi personali, non può essere dichiarato incompatibile.
La Giunta guidata dal sindaco Vito Damiano ha ritenuto il primo punto non valido (“non conducente”) ed ha dato all’avvocato Salvatore Giacalone di Marsala (per 5.789 euro più IVA e spese) l’incarico di rappresentare gli interessi del Comune nel giudizio d’appello di fine maggio prossimo. Facendo ciò, ha revocato il precedente incarico ai legali del Comune (avv. Di Trapani e avv. Santangelo). Il fatto ha suggerito nuove polemiche. Sul secondo punto non s’è espressa.
Certo è che il voto ha dato atto degli schieramenti oggi esistenti: i Socialisti ed il Partito Democratico sono con Fazio; Forza Italia e il gruppo degli amici dell’on. Paolo Ruggirello (PD nominalmente) contro.
Tradotto altrimenti, si va verso una candidatura a sindaco del senatore D’Alì con il sostegno di Forza Italia e ruggirelliani ed un’altra dell’ex deputato di Forza Italia Fazio con il sostegno delle proprie tre Liste Civiche e di PD ufficiale e PSI. Ancora più in soldoni, PD spaccato e niente “primarie” il 22 gennaio con fine delle ambizioni per Piero Savona e Enzo Abbruscato.
Da capire come si comporranno, di conseguenza, le caselle per le “poltrone” di deputato o senatore in futuro. Pamela Orrù, Paolo Ruggirello, Nino Oddo, Baldo Gucciardi e Giacomo Tranchida avranno garantita la “poltrona” alle nazionali per lasciare posto a Francesco Salone alle regionali?
Anche questo sembra, più che Politica con la P maiuscola (programmi, interessi per la Città) uno sporco gioco spartitorio alle spalle dei cittadini.
Ma si sta facendo il conto senza l’oste … il Movimento Cinque Stelle. I cittadini sono stanchi di questa politica sporca.