TRAPANI: INNAFFIA LE PIANTE. I VIGILI LA MULTANO
Una vicenda assurda. Figlia di d’un padre – l’avv. Mommo Fazio, sindaco di Trapani autore dell’ordinanza «anti-bivacco» che permetterebbe ai vigili, legittimamente, di multare la signora Rosa – e d’una madre – il vigile che applica l’ordinanza con eccesso di zelo. Tanto di fronte ha una signora educata è facile fare i «duri».
L’ACCUSA. Andiamo ai fatti. Quale la colpa della signora Rosa? Nel verbale il vigile scrive: «innaffiava le piante sul balcone, facendo fuori uscire dalle fioriere una quantità d’acqua tale da imbrattare la sede stradale». Aveto letto bene. Qualcuno sembra nemico dell’acqua al Comune di Trapani. L’acqua «imbratta», infatti.
L’ordinanza n. 182 del 15 settembre 2008, emessa dal sindaco Mommo Fazio, vero è che vieta di, fra l’altro, «gettare o abbandonare carte e qualsiasi tipo di rifiuti solidi o liquidi». Ma mai si sarebbe pensato che l’acqua sia un «rifiuto liquido». C’è da aspettarsi, seguendo questo ragionamento, che presto i vigili di Trapani multeranno il Signore per l’abbandante pioggia che rilascia dal cielo!
LA DIFESA. La signora Rosa è una signora dolce e ligia alle leggi. Fa ricorso al dirigente del Comune. Scrive: «Che possa fuoriuscire dai vasi dell’acqua è inevitabile e normale ed è normale che bagni la sede stradale sottostante, così come succede a tutti e così come avviene per l’acqua che fuoriesce da grondaie e tubi di scolo di case e palazzi ogniqualvolta si provveda a lavare terrazze e balconi, per evitare che questi diventino ricettacolo di germi, insetti e guano di gabbiani e piccioni».
«E che dire – insiste la signora Rosa – dell’acqua lasciata ogni mattina dalle autopulitrici del Comune di Trapani che egregiamente lavano (non “imbrattano”) il suolo pubblico sottostante il mio balcone. E’ acqua pure quella e perché solo la mia “imbratta”?».
Spiega con educazione la signora Rosa «le imbrattature per essere tali andrebbero tolte con un lavaggio e ,come è risaputo, l’acqua non si lava».
ERRARE E’ UMANO, PERSEVERARE E’ … Se i vigili hanno mostrato «eccesso di zelo» nell’irrogare la multa, il dirigente del Comando di Polizia Municipale sembra esser «sordo» alle spiegazioni della signora Rosa e «cieco» alla bellezza del balcone fiorito della stessa. Un balcone che, spiega Rosa nel ricorso, viene «spesso fotografato dai turisti di passaggio». Per il dott. Francesco Guarano la signora Rosa è colpevole di quanto addebitatole. «Il caso in esame non rientra in alcuna delle ipotesi di esclusione della responsabilità», risponde il dirigente. Per poi aggiungere «dagli atti risulta provata la fondatezza dell’accertamento e le motivazioni addotte dal ricorrente non sono ritenute esaustive».
Nulla da fare, insomma. I fiori non vanno innaffiati. Devono essere lasciati seccare.
DOV’E FINITA LA RAGIONEVOLEZZA? Non dello stesso avviso, ovviamente la signora Rosa, che assicura «dal suo canto continuerà ad innaffiare (sennò quale altro metodo esiste?) in orari ante lucani o aspettare mezzanotte ed anche oltre per provvedere alla sopravvivenza delle sue belle piante, cercando come sempre di dosare la quantità d’acqua e sperando che altri un giorno riescano a dosare senso civico, educazione e ragionevolezza».
«Applicare l’ordinanza sindacale n. 182 del 15 settembre 2008 – conclude la signora Rosa – a mio avviso è una forzatura, francamente paradossale, fuori luogo e, se vista serenamente, anche un po’ ridicola».