Trapani come Napoli? Il sindaco Damiano vieta una manifestazione politica
A Napoli è dovuto intervenire il ministro dell’Interno Marco Minniti per permettere al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, di poter organizzare una manifestazione politica in una sala pubblica. Il ministro ha dato «precise disposizioni al Prefetto di Napoli perché sia assicurato il diritto costituzionalmente garantito dell’onorevole Salvini a tenere la manifestazione programmata domani nel capoluogo campano», riporta “Il Secolo d’Italia” lo scorso 10 marzo [1]
A Trapani l’episodio si ripete. E’ il sindaco Vito Damiano (eletto nel 2012 col sostegno di “Forza Italia” e di una Lista indipendente di Destra, la “Lista Fazio”, e quindi a “fine mandato”) a vietare, stavolta, la manifestazione, a non concedere la sala dove doveva svolgersi il prossimo 23 marzo.
Vittima del diniego l’associazione “A Misura d’Uomo”, che sarà presente alle prossime elezioni amministrative di giugno 2017 con una propria Lista Civica “Città a Misura d’Uomo”, come annunciato da tempo [2].
L’associazione aveva regolarmente chiesto a tempo la sala, un “Centro Sociale per Anziani”, sito nella centralissima via dei Mille, dove avrebbe dovuto illustrare un punto del proprio progetto politico: la “trasformazione dei centri sociali per anziani in Centri Civici”. Ad intervenire dovevano essere, oltre che il candidato sindaco Giuseppe Marascia, i candidati consiglieri Natale Salvo e Gabriele Tripi, quest’ultimo, neuropsichiatra, doveva trattare il tema “solitudine e malattie degenerative”.
Per il sindaco Vito Damiano, però, «motivi di opportunità ostano al rilascio dell’autorizzazione richiesta».
Le proteste dell’Associazione “A Misura d’Uomo”.
L’avvocato Giuseppe Marascia commentando i fatti accaduti ha dichiarato: «I centri civici sono i luoghi della politica. Vanno aperti a tutti».
Per Natale Salvo, segretario dell’associazione politico-culturale, nessuna parte del vigente “Regolamento Comunale” dedicato ai “Centri Territoriali d’Incontro” vieta manifestazioni politiche, anzi – all’art. 5 – suggerisce lo svolgimento di conferenze e dibattiti. La stessa circolare interna emanata dal dirigente Francesco Guarano lo scorso 16 novembre 2015 (prot. 102973) non vieta alcuna manifestazione politica ma la subordina ad una “autorizzazione” dell’Amministrazione.
Tale “Autorizzazione” è pacifico che vada concessa – non essendo manifestazioni vietate – e la mancata “autorizzazione” oltre che a suggerire uno scarso senso della partecipazione al processo democratico attraverso le elezioni e le manifestazioni per l’informazione ai cittadini finalizzate all’ottenimento del consenso appare risultare un “abuso” del potere di rappresentanza [3] risultando i “motivi d’inopportunità” assolutamente insufficienti a motivo del diniego.
«Il nostro era un interesse legittimo, e l’Amministrazione avrebbe dovuto concedere i locali»; non risultando una norma che lo vietasse. Peraltro, secondo altra forma (il Forum) una pari manifestazione era stata autorizzata dal sindaco lo scorso giugno 2016 a Borgo Annunziata.
Fa specie pure l’espressione di un esponente politico concorrente (del PD) che ha commentato la vicenda con un “laconico” «Un poco mi dispiace». Solo un poco, però.