TRAPANI NELLA MORSA DI GREENPEACE
TRAPANI – Nuova “vittima” del monitoraggio del mare di Trapani da parte di Greenpeace. Con quella fermata due giorni fa dalle motovedette della Capitaneria di Porto e scortata nel porto di Pantelleria, salgono a quattro i motopescherecci sotto sequestro. Da alcune settimane la nave ammiraglia della flotta ambientalista di Greenpeace, la “Rainbow Warriors”, naviga al largo delle Egadi alla ricerca di pescatori che lavorano senza rispetto delle leggi.
Per come riporta il sito nazionale di GreenPeace “Sulla Federica II (peschereccio di Porticello appena sequestrato, dopo un inseguimento, NdR) sono stati trovati tra 10 e 15 km di rete spadara, completamente illegale, e due ceste di palamiti, attrezzo per cui il peschereccio non ha la licenza. Nella stiva c’erano 16 pesci spada (2 di taglia illegale) e 14 esemplari di tonno rosso, di cui ben otto al di sotto della taglia minima di 30 kg. La guardia costiera ha fermato la nave sequestrando pescato e reti illegali, ora il capitano dovrà rispondere dell’accaduto e di quanto presente a bordo”.
Nei giorni scorsi, invece (vedi Giornale di Sicilia del 24 luglio), due pescherecci erano stati “circondati al largo dell’Isola di Marettimo e condotti sino al porto del capoluogo. Uno di Milazzo, l’altro di Porticello. Le imbarcazioni avevano catturato illegalmente – utilizzando spadare e ferrettare vietate dalla comunità europea – pesce spada e tonni. Oltre ai due natanti sono stati sequestrati 2.000 chili di prodotti ittici e circa 30 chilometri di reti fuorilegge per un valore di 500 mila euro. I componenti dei due equipaggi sono stati identificasti e denunciati alla Procura”.
Ancora prima (vedi La Sicilia del 21 luglio), la Capitaneria di Porto di Marsala aveva sequestrato un peschereccio sempre di Porticello (Palermo) ormeggiato nel porto lilibetano: “Il peschereccio palermitano deteneva a bordo ben 4.000 metri di tale rete, 1.500 metri oltre il consentito, suddivisa in due spezzoni, e proprio la parte eccedente il limite legale è stata posta sotto sequestro dagli uomini della Guardia Costiera.”
“L’impiego oltre misura di tali attrezzi vanifica, infatti, – scrive ancora La Sicilia – la moratoria che la Comunità Europea ha adottato nei confronti delle cosiddette "spadare", le lunghe reti – anche oltre i dieci chilometri – nelle cui maglie finiscono, oltre a pesci spada, anche numerosissimi cetacei e tartarughe marine”.
E’ incomprensibile (corruzione?), attesa la provenienza ben individuata di tali imbarcazioni, come i controlli sulle reti non avvengano (in maniera rigida e sistematica) direttamente su tutti i moto-pesca di Porticello prima della partenza.