Trapani: Nessun “Je suis Mugno”, lo scrittore querelato resta solo
Trapani, 14 febbraio 2015 – «È come vivere nel deserto. Nessun giornalista locale ha scritto un articolo per segnalare la mia vicenda giudiziaria né ho ricevuto segnali di attenzione, neppure dalle associazioni della categoria. Mi ha dato solidarietà soltanto il blogger Natale Salvo, che è bersagliato dalle querele e qui a Trapani è considerato un pazzo, ma non lo è affatto. Io in passato in situazioni simili in cui si sono trovati miei colleghi ho dato la mia solidarietà», lamenta, all’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione”, Salvatore Mugno, lo scrittore trapanese colpito dalla querela per diffamazione da parte dell’ex poliziotto Giorgio Collura.
«Anche a causa di questa vicenda – prosegue Mugno lo “sfogo” – , ho chiesto la cancellazione dall’albo. A cosa mi serve? Non mi dà occasioni di lavoro e neppure protezione da infortuni come questo. Da queste parti il giornalista è una persona da zittire».
Nulla di nuovo sotto queste latitudini, viene da dire.
Proprio in questi giorni “Reporter Senza Frontiere” ha bocciato l’Italia, anche per questo sistema tecno-mafioso di procedere, da parte degli “Eletti”, i personaggi politici, con querele penali e citazioni civili semplicemente per “educare” all’autocensura chi dovrebbe garantire un’informazione obiettiva e libera.
Proprio qui, oggi, abbiamo dato atto della recente pubblicazione della classifica che vede l’Italia al 73° posto, tra Moldova e Nicaragua.
Mugno spiega, quindi, ad Ossigeno: «Non sono stato querelato per qualcosa di offensivo che ho detto, ma per ciò che non ho detto».
Sulla vicenda di Mugno, come precisato dallo scrittore, avevamo dato atto qualche settimana fa, quando, il 23 gennaio scorso, scrivevamo “Il libro su Ciaccio Montalto lo diffama: poliziotto querela scrittore“, cui rimandiamo per approfondimenti.
Ma non possiamo non stigmatizzare il silenzio tanto del cosiddetto “Ordine” dei giornalisti e dell’Assostampa di Trapani, quanto dei cittadini che non si sono stretti attorno a Salvatore con un virtuale “Je Suis Mugno”, non comprendendo che la libertà di stampa, e di espressione, sono, sempre, Valori, sono Diritti Umani, che garantiscono prima d’ogni cosa, l’esistenza stessa della Democrazia.
E pensare che pochi giorni fa, gli stessi giornalisti trapanesi manifestavano “Je suis Charlie”. Tutta ipocrisia.
Ma lo avevamo già detto qui: “Charlie Hebdo: Libertà è partecipazione. Certo, ma assieme a chi?”.