Trapani: Politica, sindacato, stampa e il conflitto di interessi

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La democrazia funziona quando esiste il giusto bilanciamento dei poteri, dove anche la legalità è garantita – di norma – attraverso i controlli tra poteri distinti ed indipendenti. Questo ho scritto, quando ho analizzato gli eventi giudiziari di Erice (vedi: “Il Caso Toscano: A volte fidarsi è bene, non fidarsi è meglio“).

Faccio degli esempi per spiegarmi meglio.

«Il Consiglio Comunale è l’Organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo del Comune», secondo la Legge e per le ribadite disposizioni contenute nell’articolo 10 dello Statuto del Comune di Trapani.

È fatto ovvio che quanto più è numericamente ridotta, e meno politicamente composita, la “minoranza consiliare” , tanto meno questa ha possibilità di controllare l’operato dell’Amministrazione, inteso come Giunta, nell’insieme costituita dal sindaco, dagli assessori e dai consiglieri-assessori.

Se poi pure accade, come in effetti si è perpetuato per circa un anno con l’attuale “Amministrazione Tranchida”, che la “minoranza” (la cosiddetta “opposizione”), per impossibilità di comporre un Gruppo consiliare, si ammucchia e si confonde nel gruppone “Misto” , allora non può che regnare l’illogicità manifesta e la contraddittorietà.

Gli assessori Abbruscato e La Porta, gli autocontrollanti

Enzo Abbruscato

Enzo Abbruscato

Infatti, poiché alla fantasia, quella contorta, non c’è limite, ecco che a Cavarretta Palace, a capo di questo gruppone, incoerentemente si era accomodato il consigliere-assessore Vincenzo Abbruscato, l’uomo politico che ha colorato di COERENZA la sua campagna elettorale per se ed a sostegno del candidato sindaco Giacomo Tranchida.

È il TOP, il massimo di tutti i conflitti di interessi vedere che un membro della “maggioranza” si ponga a capo, oppure rappresenti od anche curi i diritti della minoranza. C’è più di qualcosa che non torna, anche ad essere di larghe vedute !

Già è illogico che un “controllore” sia anche “amministratore-controllato ed autocontrollantesi“. Segnatamente, sia Vincenzo Abbruscato, ma anche Giuseppe La Porta rivestono, al momento, questo doppio ruolo che, fino a pochi giorni addietro, rivestiva pure l’avvocato Dario Safina. Sic !

Incredibile, forse pure pazzesco, è che a capo dei “controllori” (inclusi i consiglieri di “opposizione“) ci sia un “controllore-autocontrollato e pure amministratore”.

A fronte di tanto le pupille girano come le pale dei ventilatori, stante che durante gli “streaming” delle dirette dei lavori del Consiglio comunale, si vedono Abbruscato e La Porta, “saltellare” da una poltrona all’altra, da un banco all’altro, da un lato all’altro dell’Aula consiliare. Come prima dissi, Safina ha smesso di saltellare da poco, avendo rassegnato le dimissioni da consigliere comunale.

L’assessore La Porta, l’uomo che è uno e trino

Giuseppe la Porta

Giuseppe La Porta

Una seconda tipologia di conflitto di interesse è quella in capo a Giuseppe La Porta.

Quest’uomo è “uno e trino”, ma senza invadere la fede cristiana, infatti oltre che essere, come prima detto, sia amministratore (assessore) e sia controllore di se stesso (consigliere), il buon Peppe è pure sindacalista della sigla CONFIAL, ovvero rappresentante degli interessi di alcuni lavoratori dipendenti dello stesso Comune di Trapani e/o delle Società Partecipate interamente di proprietà del medesimo Comune.

Quando veste i “panni” di assessore è garante degli interessi dell’intera comunità amministrata, ma si ha certezza che “si svesta” di quelli del sindacalista, vale a dire di garante degli interessi particolari di alcuni dipendenti del Comune? Chissà ! Oppure, non si spoglia e fa una miscela esplosiva di ruoli tra di loro stridenti e confliggenti? Non posso non pensarlo!

Massimo La Rocca, presidente dell’ATM SpA nutre dubbi in proposito. «Quando il Consigliere La Porta parla, pardon legge, in Consiglio Comunale dimentica il suo ruolo di sindacalista o, proprio in virtù di questo suo ruolo, affila la sua scure per attaccare ?
Ma attaccare chi ?», scriveva La Rocca il 2 ottobre 2018 in un comunicato nel quale lamentava le critiche capapultategli addosso dal consigliere-assessore-sindacalista, senza poter distinguere chiaramente il modello ed il colore dell’abito mutante, indossato per l’occasione.

In natura i polpi – octopus vulgaris – cambiano il colore della pelle per meglio mimetizzarsi, non per altri scopi!

Il consigliere Mangano: chi l’ha visto?

chi l'ha visto?Non sembra un “conflitto d’interessi” ma è un caso assai singolare quello del consigliere Silvestro Mangano. Un consigliere “fantasma”, quasi sempre assente. Spesso, anzi spessissimo, e tanto si verifica da molto tempo, anche troppo, sia nell’ Aula consiliare di Palazzo Senatorio e sia nelle Commissioni consiliari. Chi l’ha visto ?

Eppure, parrebbe un’assenza non “percepita”, incomprensibilmente, sia dalla maggioranza e sia dalla “minoranza”, perfino dal primo dei non eletti della Lista dove ha primeggiato il Mangano.

L’articolo 29 dello Statuto comunale tuttavia è chiaro: «i consiglieri comunali hanno il dovere di intervenire alle sedute dei Consigli comunali e di partecipare ai lavori delle Commissioni consiliari delle quali fanno parte». Il secondo comma dello stesso articolo sanziona con la decadenza i consiglieri che «non intervengono a tre sedute consecutive del Consiglio», salvo giustificazione.

Un mistero nella Città dei Misteri: nessuno si indigna per le plurime assenze di Mangano!

I Cronisti-imprenditori: quale la credibilità?

wilde-giocare-onestamente-carte-vincenti-pokerInfine, non voglio trascurare i conflitti di interesse dei giornalisti, quelli che nel ruolo di “cronisti” informano i cittadini ma poi, nelle “attività private e/o imprenditoriali” percepiscono indennità, contributi e benefit dai Comuni. Come si concilia la libertà e l’indipendenza di azione di tali “professionisti”? Quant’è la loro credibilità?

Sono personalmente convinto che sia corretto e trasparente, quantomeno dichiarare pubblicamente tali aspetti conflittuali di interessi, senza “costringerci” a continue ricerche di atti negli “Albi Pretori” dei Comuni, perfino limitrofi! Eppure, gli atti pubblicati parlano chiaramente.

Continuando di questo passo andrà a finire che al posto di informare riceveranno l’informazione.

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