Rifiuti: la beffa, paghiamo per un servizio non reso!
Già il 29 novembre 2013, per come riportava il numero 37 del periodico «Monitor», «il sindaco Vito Damiano … si pone l’obiettivo di aumentare la percentuale di raccolta differenziata dall’attuale 17% fino al 65% … così come previsto dalla legge regionale n. 9 de 2010».
In particolare, spiegava il primo cittadino, «quest’ultima quota [del 65%] deve essere comunque raggiunta entro il 31 dicembre 2015».
In tre anni non s’è avverato nulla di quel che ha promesso!
Damiano 2013: Ecco come sarà la raccolta “porta a porta” dal 2014
Ancora sul periodico, il sindaco Vito Damiano assieme al geometra Mario Carta, Amministratore Delegato della “Trapani Servizi” la società comunale che gestisce il servizio di raccolta rifiuti, annunciavano «il servizio partirà presumibilmente la primavera del prossimo anno [2014, quindi], sarà effettuato porta a porta e sarà rivolto sia alle utenze domestiche che agli esercizi commerciali».
Tutto questo avrà un costo, naturalmente: «il costo complessivo della raccolta differenziata porta a porta sarà di 8 milioni di euro», leggo ancora su quel numero di Monitor del 2013.
E poi, quindi: «sono previsti rincari per la TARES, nuova tassa sui rifiuti, si tratterebbe del +12% per le famiglie composte da 1 persona, del +57,70% per le famiglie formate da due membri, +68% per quelle costituite da tre e del +95,64% per le famiglie con quattro persone»
Niente raccolta “porta a porta”: il colpevole? Si gioca a ping-pong!
Lasciamo questo volo nel passato e torniamo al presente, al 2016, tre anni esatti dopo.
Ho davanti la pagina web del sito TP24: «La raccolta differenziata [avviata] a Trapani, in questi primi giorni, è davvero un flop. Non c’è stata alcuna sensibilizzazione verso i cittadini, costretti addirittura a comprare loro stessi i contenitori per fare la differenziata».
«Il Comune, tramite l’assessore Licata, dà le colpe alla Regione Siciliana, e alla fretta che il presidente Crocetta ha messo ai Comuni per adeguarsi».
In realtà, il Comune sapeva dal 2010, da sei anni, da quella legge n. 9, che avrebbe dovuto adeguare la percentuale di “raccolta differenziata”.
Di chi è la colpa, allora?
Forse proprio dell’ing. Giuseppe Licata, nominato assessore dal sindaco il 25 febbraio 2014. ho chiesto le dimissioni. Lui se ne è risentito.
Sarebbe stato più facile, forse, fare come l’ex sindaco Girolamo Fazio che già il 20 ottobre 2016, sul “giornale online TP24”, assegnava ogni colpa al suo successore Vito Damiano: «Ha aumentato la Tares nel novembre 2013, portando la città quasi alla rivolta sociale, giustificando il provvedimento con l’avvio della differenziata (annunciata in una conferenza stampa). Manco a dirlo, la raccolta differenziata non è mai partita; i trapanesi hanno pagato l’aumento di bollette dal 40 al 100 per cento in più. Dunque, oltre al danno anche la beffa!».
L’assessore Licata – piuttosto che a risentirsi delle critiche – avrebbe fatto bene a dare a dare delle pubbliche spiegazioni. Ha preferito tacere.