Trapani & Ryanair, un rapporto di sudditanza insostenibile
Il rapporto con Ryanair è importante: è d’interesse strategico per la nostra comunità la valorizzazione del nostro aeroporto, ma tutto va incanalato dentro i binari della legalità e, soprattutto, va gestito e non subito. Questo è quanto sostengo da sempre.
Il terreno sotto AMS – Ryanair scotta
Le recenti vicende di Bari, riportata pochi giorni fa da Aerohabitat, dove l’Amministratore unico della società “Aeroporti di Puglia”, Domenico Di Paola, risulta indagato per “truffa e falso” anche in riferimento al contratto di co-marketing con la società satellite di Ryanair (Airport Marketing Services limited) e della base lituana di Ryanair, Kaunas, dove, per come riporta l’8 ottobre scorso il giornale baltico Lrytas, la società irlandese minaccia drastici tagli alle rotte in caso di aumento delle tasse aeroportuali non fanno altro che darmi ragione.
Ci sono norme sulla concorrenza che non possono e non devono essere “aggirate”. Le interrogazioni della Lega e dei Cinque Stelle, anche al Parlamento Europeo, contro questi finanziamenti a Ryanair per il tramite di AMS si moltiplicano.
Prima o poi la “bomba” scoppierà anche a Trapani. Anche lo stesso senatore trapanese dei grillini, Maurizio Santangelo, il 22 luglio scorso, ha denunciato, in un’interrogazione presentata al Senato, come «l’aeroporto di Trapani, nel quinquennio che va dal 2007 al 2013, ha emesso 20 milioni di euro alla Airport Marketing Services Limited (AMS) di Dublino, una controllata Ryanair … senza ricorrere a procedure ad evidenza pubblica».
Ryanair è l’unica compagnia che vola su Kaunas. Ryanair porta circa 1,5 milioni di passeggeri in Lituania e garantisce 1.160 posti di lavoro nel settore aeroportuale. Ma le frasi di mister David O’Brien, il direttore commerciale di Ryanair suonano quasi come un ricatto: «We have to wait. It all depends on the tax. The decision does not depend on us, and from the Ministry of Transport» (“Dobbiamo aspettare. Tutto dipende dalla tassa. La decisione non dipende da noi, ma dal Ministero dei Trasporti”).
La politica deve mettersi a guidare, non subire, il futuro
La fragile economia trapanese non può dipendere da una scelta di terzi, le tasse aeroportuali, che dopo tutto, in parte, vengono determinate da norme di carattere nazionale.
Ecco che, prendendo i classici due piccioni con una fava, è giunto il momento di risolvere il problema della dubbia legittimità del contratto di co-marketing e, contemporaneamente, della dipendenza dal signor O’Brien.
I Soci di Airgest, da bravi manager privati qual sono, devono investire su Birgi, devono mettere all’asta le rotte, il contributo sulle rotte, devono loro “rischiare”, guadagnare sulle tasse portuali dei voli che riusciranno a portare a Trapani, devono chiudere contratti con primari Tour Operator del Nord Europa, e perché no di Mosca, per portare i voli charter (con offerte volo e soggiorno, tutto compreso). Non esiste che il pubblico (i Comuni) mette i soldi, e i Soci di Airgest intascano i diritti aeroportuali: questa socializzazione delle spese e privatizzazione dei guadagni deve finire!
Al pubblico compete altro ruolo, altro compito. Quello di rendere appetibile il territorio. Quello di rendere Trapani, e il circondario, appetibile al turista. Di realizzare quei servizi che il turista vuole e che mancano: le piste ciclabili; i trasporti con bus extraurbani su Segesta, su Selinunte; sistemare i trasporti urbani, con fermate visibili e corredate da panchine, tabelle informative multilingua, potenziando i servizi anche negli orari serali; potenziare i servizi taxi (più licenze) anche tagliando le relative tariffe da/per l’aeroporto che sono assurde (30 euro per 20 minuti di strada); garantire la pulizia delle spiagge pubbliche sin da aprile; realizzare nuovi musei comunali e garantirne l’apertura; permettere la realizzazione di una vera e propria discoteca all’aperto (ad esempio al Lazzaretto); garantire la qualità dei servizi alberghieri e della ristorazione con adeguati controlli.
Al limite vedo bene che il Comune diventi Socio in Airgest e, pro quota, influisca nelle scelte strategiche!
Ma i cittadini devono saper sceglier chi deve fare politica
Finché non si comprende tutto questo non si esce dalla politica miope, non si programma sul medio termine. O forse non lo si vuole fare, è più utile garantirsi complicità dentro Airgest per ottenere che le forniture di servizi, le assunzioni anche temporanee, qualche “sensalia” intascata da chissàchi (come la differenza fra i 2.250.000 che i Comuni versano alla Camera di Commercio e i 2.100.000 che questa gira alla AMS-Ryanair) vadano a favore dell’amico dell’amico del piccolo deputato politicante locale.
La gente, i trapanesi, devono aprire gli occhi. Non seguire i proclami di tali bassi soggetti, avvezzi al clientelismo, ai comitati d’affari, agli interessi personali (e col Caso Andrea Bulgarella se ne sono scoperchiate di attività del genere) solo capire che la retta via è quella sempre migliore!