Trapani: un sito web oscuro a chi è utile ? Perché nascondere i fatti ai cittadini ?
Cosa fanno il sindaco, la giunta, i consiglieri comunali per rispondere ai bisogni dei cittadini? Come spendono i soldi pubblici? Quanto costano alla collettività? Si tratta di informazioni che sono pubbliche, o meglio dovrebbero esserlo, quindi “devono” essere pubblicate sul sito web del Comune.
Perché i Comuni hanno un sito web? Non certo per essere utilizzati a piacimento, tipo una semplice vetrina per gli spettacoli organizzati dall’Ente o per le puntuali dichiarazioni del sindaco.
I siti web del Comuni assolvono ad un compito legale, quello di dare pubblicità agli atti del Comune. Per essere più chiari: per fare conoscere ai contribuenti cosa viene fatto nei palazzi per migliorare la città ed i servizi di pubblico interesse ! Ma non solo in termini informativi ma anche di trasparenza, di partecipazione dei cittadini, di controllo e di prevenzione della corruzione.
Sono andato a cercare alcune informazioni sul sito web del Comune di Trapani, ma non le ho trovate, o le ho trovate parziali.
Al di là del “post” sui Social, come possiamo concretamente valutare l’attività dei nostri Consiglieri comunali? Certamente dai discorsi pronunciati in Consiglio, dalle attività di controllo o di proposizione che gli eletti dal popolo avanzano tramite le interrogazioni. In verità, anche attraversono le risposte date dagli interrogati !
A Trapani, ciò non è possibile !
Ho fatto le pulci al sito web del Comune di Trapani
Sul Sito web del Comune la pubblicazione delle fonoregistrazioni delle sedute di Consiglio è ferma a sette mesi fa, per essere espliciti a dicembre 2018.
Per le interrogazioni scritte? Le cose vanno peggio, di male in peggio. Sono pubblicate solo cinque interrogazioni del consigliere Giuseppe La Porta; ma non le risposte dell’Amministrazione. Viene da pensare che siano solo quelle meritevoli di attenzione, mentre le altre … ?
Il “Regolamento per la pubblicità e trasparenza della situazione patrimoniale dei titolari di cariche elettive e di governo del Comune di Trapani” (Approvato con delibera di Consiglio n. 53 del 12 maggio 2014) stabilisce, tra l’altro, l’obbligo di «inserire sul sito del Comune, nella scheda personale di ogni singolo Consigliere i rimborsi percepiti dai datori di lavoro secondo la legge regionale n. 30/2000».
Sono certo che i consiglieri comunali Giuseppe Guaiana (lavora al patronato UNSIC), Giuseppe la Porta (anche lui all’UNSIC), Rocco Greco (lavora alla I.A.Z., l’azienda di Paceco che produce uova), Giuseppe Virzì (associazione Don Bosco), Domenico Ferrante (CE.TI.MA.), Giuseppe Peralta (ACLI), oltre che l’indennità di carica o il gettone di presenza gravano sui soliti negletti Contribuenti, quantomeno per parte dei salari che percepiscono dai Datori di lavoro.
TACI, PAGA E SORRIDI recita un vecchio detto.
Perché nelle loro “schede personali” [clicca su “dettagli” a fianco del nome di ciascun consigliere], come previsto dall’articolo 3, comma 3, del citato Regolamento, non si rinvengono le informazioni obbligatorie previste? E il sindaco, come previsto dall’articolo 7 dello stesso Regolamento, ha irrogato la sanzione da 2.000 euro prevista per ciascuna mancanza?
Magari non si sarà reso conto di questo suo obbligo ?
Oppure, non può occuparsene ?
Perché se clicco sulla voce “spese propaganda” della “scheda personale” della consigliera Annalisa Bianco non ricevo l’informazione che mi dovrei aspettare ma un documento diverso (l’indicazione che è proprietaria di un appartamento)? E perché il modulo è completamente assente per il consigliere Silvestro Mangano?
Se dobbiamo dirla tutta, anche Mangano è praticamente assente dall’aula del Palazzo Senatorio !
Avrà i suoi buoni motivi, ma a chi giova cotanta lontananza ?
Devo dare atto che, in proposito, il consigliere più preciso è Giuseppe Lipari che pubblica, correttamente, anche le copie delle fatture delle spese sostenute per la propria campagna elettorale (4.376,50 euro tra volantini, servizi di tavola calda al comitato elettorale, spot a Telesud e pubblicità su Facebook).
E perché per i consiglieri Dario Safina, Anna Garuccio e Domenico Ferrante non sono pubblicati i curriculum vitae pure previsti dall’art. 14 del decreto legislativo numero 33 del 2013.
Al Comune ci fanno sapere che hanno carenza di personale, che l’organico è ridotto ad appena 396 dipendenti. Non mi sembra una scusa valida. Si spostino risorse da altri settori, al bisogno ! D’altro canto sembra che il Comune non abbia ritardi nel procedere alle “pubblicazioni di matrimonio” o per le dichiarazioni degli amministratori.
Al culmine degli strafalcioni del Comune, l’Ente sbaglia sul sito nel citare la legge in base alla quale è pubblicato il modulo col quale i consiglieri devono negare (tre volte, come San Pietro) l’affiliazione a logge massoniche: la norma corretta è la Legge Regionale numero 18 del 2018, ma l’operatore del Comune scrive L.R. n. 17/2018 (che si occupa della “vendita diretta di prodotti agricoli”).
La domanda che sorge spontanea dopo tante irregolarità è: ma la legalità e la trasparenza albergano al Comune di Trapani ?