Tuteliamo la salute psichica: Stop al rumore!

Gli ambienti rumorosi producono nei soggetti esposti un certo numero di effetti sociali e comportamentali (aggressività, scortesia, ecc) e cambiamenti di umore (maggior tristezza, ecc.).

Molti di tali effetti, naturalmente, debbono inoltre essere considerati il risultato dell’interazione con un certo numero di variabili non-acustiche. Dagli studi socio-acustici emergono dati che consentono di correlare, comunque, gli effetti comportamentali all’esposizione al rumore.

Oltre 300 indagini in campo hanno studiato le reazioni della popolazione al rumore [Fields, 1991, 1993b]. La maggioranza di tali indagini ha preso in esame la relazione fra l’annoyance e il livello di rumore.

L’annoyance viene comunemente definita come un sentimento di scontentezza associato a qualsiasi agente o condizione che si sa, o si ritiene, ci riguardi e ci coinvolga in maniera negativa [Lindvall & Radford, 1973]. In realtà le reazioni della comunità al rumore non consistono soltanto nell’annoyance: le persone possono infatti manifestare rabbia, delusione, insoddisfazione, impotenza, scoraggiamento, ansia, ecc.. [Job, 1993; Fields et al., 1997; Fields et al., 1998].

Sono stati analizzati i dati di diverse precedenti indagini sulla risposta al rumore prodotto dai mezzi di trasporto, esaminando da 15000 a 42000 casi, secondo la variabile considerata. I risultati mostrano che il timore nei confronti dell’attività rumorosa (ad es. traffico aereo) e la sensibilità al rumore hanno una grande influenza sull’annoyance.

Eppure, pur risultando la fonte di disturbo più diffusa negli agglomerati urbani, il traffico veicolare non è la causa prevalente di lamentela, che i cittadini segnalano nei loro esposti alla Pubblica Amministrazione.

scala del rumore

Rumore

Per i tecnici, comunque per proteggere la maggioranza della popolazione dall’essere fortemente disturbata, il livello diurno di un rumore continuo e stazionario non dovrebbe superare nelle aree esterne i 55 dBA di Leq, mentre durante il periodo serale e notturno (si intende dopo le ore 22) i livelli Leq dovrebbero mantenersi 5-10 dBA al di sotto dei corrispondenti valori diurni (Berglund & Lindvall, 1995).

In proposito, in Italia, esiste una Legge (D.P.C.M. 14 novembre 1997) che prevede, anche nelle “Aree di intensa attività umana” livelli di rumore inferiori a 62 dBA di Leq di giorno, e 52 dBA di Leq dopo le 22. Tali limiti scendono a 52 e 42 dBA di Leq nelle “Aree prevalentemente residenziali”.

Quindi quando parliamo d’altro, teniamo in conto la Legge. Le conseguenze della sua disapplicazione si pagano, in salute psichica intanto e poi con la sordità precoce.

Di seguito lo studio dell’ARPA Veneto sul rumore: [attachments template=small include=”7740″]

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