Un milione di euro per Centri Sociali, Impianti Sportivi e le Aree a Verde

Più vincoli per il “Bilancio” del Comune e, in particolare, sulla destinazione dei contributi per i “Permessi per costruire”. E’ quanto precede il comma 460 dell’art. 1 della Legge di Bilancio n. 232/2016 [SCARICA QUI] approvata dal Parlamento lo scorso 11 dicembre 2016.

Come è forse noto a chiunque, il D.P.R. n. 380/2001, all’art. 16, prevede come «il rilascio del permesso di costruire comporta la corresponsione di un contributo» da corrispondere al «Comune all’atto del rilascio del permesso di costruire».

Si tratta di una novità di particolare rilievo e che impegnerà la nuova amministrazione che si insedierà la prossima primavera: secondo il “Bilancio di Previsione” 2016, infatti, il Comune di Trapani prevede entrate per 1.230.000 euro per “Permessi per costruire”. Per ciascuno dei successivi anni 2017 e 2018, il Comune, invece, per la stessa voce, prevede di incassare 1.020.000 [Vedi il file PDF delle Entrate Previsione 2016 del Comune].

Come cambia la destinazione dei “Permessi per costruire”

E dal 1 gennaio 2018, secondo la nuova Legge di Bilancio approvata dal Parlamento, se nel frattempo non intervengano ripensamenti del legislatore, tali somme non potranno più essere destinate in maniera sostanzialmente libera dall’Amministrazione ma saranno vincolate a specifiche destinazioni.

In particolare, prevede la Legge, che siano destinati «esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria [nota 1] … a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico… nonché a interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura nell’ambito urbano».

Il vincolo («esclusivamente», dice ora la Legge) supera le precedenti norme che lasciavano, coll’uso della locuzione «possono», ampio margine decisionale all’Amministrazione.

Nel 2016 e nel 2017, in particolare, già tali contributi dei “Permessi per costruire” «possono essere utilizzati per spese di manutenzione ordinaria del verde, delle strade e del patrimonio comunale, nonché per spese di progettazione delle opere pubbliche».

Idee di spesa sui contributi dei “Permessi per costruire”

E’ auspicabile, quindi, che la Politica inizi a discutere dove intervenire, ad esempio, per la realizzazione e/o manutenzione ordinaria e straordinaria di «impianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali».

Un milione d’euro all’anno fa ben sperare tanto per il nostro “Campo Aula” e per le Palestre Comunali (di cui si è sempre denunciata la scarsa manutenzione) quanto per la valorizzazione dei “Centri Sociali” (noi li vorremmo chiamati “Centri Civici”) e la manutenzione del “Verde Pubblico”.

Non si potrà più accampare scuse di mancanze di risorse, almeno.

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Nota [1] Secondo l’art. 16 del D.P.R. 380/2001:

«7. Gli oneri di urbanizzazione primaria sono relativi ai seguenti interventi: strade residenziali, spazi di sosta o di parcheggio, fognature, rete idrica, rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato.
7-bis. Tra gli interventi di urbanizzazione primaria di cui al comma 7 rientrano i cavedi multiservizi e i cavidotti per il passaggio di reti di telecomunicazioni, salvo nelle aree individuate dai comuni sulla base dei criteri definiti dalle regioni.
8. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono relativi ai seguenti interventi: asili nido e scuole materne, scuole dell’obbligo nonché strutture e complessi per l’istruzione superiore all’obbligo, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie. Nelle attrezzature sanitarie sono ricomprese le opere, le costruzioni e gli impianti destinati allo smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi, solidi e liquidi, alla bonifica di aree inquinate».

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