UNA BURLA I CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE
TRAPANI – Vivo dissenso è stato espresso da Michele Messina, presidente provinciale dell’ANFN, l’associazione che raggruppa e rappresenta le “famiglie numerose” (ovvero quelle con almeno quattro figli) all’indomani della diffusione del decreto dell’assessore regionale alla famiglia, il palermitano Francesco Scoma (Forza Italia), con cui vengono individuati i criteri di riparto dei fondi, si parla di 3.300.000 euro solo per la Sicilia, per la famiglia stanziati dal governo Prodi con la legge finanziaria 2007.
I criteri individuati nel decreto, dall’assessore, sono totalmente diversi da quelli concordati con l’Osservatorio delle famiglie, di cui fa parte l’ANFN.
L’Associazione nazionale famiglie numerose, infatti, aveva in un primo tempo convenuto con l’assessore Scoma che l’intervento fosse “indirizzato alla riduzione degli oneri sostenuti dalle famiglie numerose nel corso dell’anno 2007, attraverso un contributo pari a 500 euro”.
Per l’Associazione tra le famiglie numerose andavano inserite anche quelle che, al loro interno, avevano “minori in affido” e comunque quelle che avevano “come nucleo familiare, un indice di situazione economica equivalente (ISEE) non superiore ad euro 25.000”. L’associazione, poi, al fine di stilare una graduatoria (a cura dei Comuni), proponeva dei criteri e dei punteggi che tenessero conto di: reddito, eventuale presenza soggetti disabili e composizione di famiglia con oltre quattro figli (un punto per ogni figlio oltre il quarto).
Di tutti questi criteri, in sede di stesura definitiva del decreto, l’assessore regionale Francesco Scoma non ha tenuto conto. Coll’allegato B del Decreto assessoriale n. 2454 del 30 luglio 2008 (“Intervento in favore di famiglie con figli minori a carico e conviventi in numero pari o superiore a quattro”) , infatti, vengono indicati dei criteri altamente limitativi: prima di tutto il decreto si riferisce solo ai “figli minori di anni diciotto”, come se per i maggiori a carico la famiglia non dovesse pure assolvere il compito del mantenimento; quindi non vengono considerati i casi degli “affidati”; ed infine “l’ISEE dell’intero nucleo familiare non deve superare i 5.000 euro”!
Così ha commento Michele Messina, dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose: “Siamo alle solite. Quanto concordato in fase preliminare il 10 luglio scorso tra Assessorato alla famiglia della Regione Sicilia e Osservatorio sulla Famiglia su nostra iniziativa (e approvato in bozza) è stato rimesso in discussione dai soliti giochi politici.
L’Assessore Scoma ha voluto stravolgere lo spirito della Legge finanziaria 2007 che prevedeva un contributo a favore delle famiglie numerose (da 4 figli in su) per l’abbattimento dei costi per servizi (luce, gas, acqua, ecc.) trasformandolo in "sussidio povertà": limitando, infatti, il tetto ISEE a euro 5.000 e contemplando solo i nuclei familiari con 4 figli minorenni accontenterà -con i 3.300.000 di euro messi a disposizione dal Governo Prodi- forse un centinaio di famiglie indigenti!!! (un buon bacino di voti???) anziché le 28.000 famiglie numerose siciliane (dati ISTAT 2001)”.
L’ANFN sta pensando, in proposito, di inscenare iniziative di protesta. Noi ci domandiamo solo quale sia la "sorpresa" di Michele Messina atteso che è risaputo che il centro-destra non certo mira agli interessi delle famiglie (salvo a parole) ma degli imprenditori e delle cooperative sociali vicine ai politici dello stesso colore. E’ evidente che c’è, nell’iniziativa di Scoma, un progetto di "risparmio" sul finanziamento dei 3.300.000 euro da destinare ad altro genere "investimento".