Al via la fusione Trapani-Erice

TRAPANI – Lo promette il senatore D’Ali al convegno di Trapaniok. Tra diciotto mesi potremmo avere un solo Comune e tanti soldi dallo Stato per nuovi investimenti … Non tutti concordano … alcuni vedono la vetta di Erice con Valderice … Ma il sindaco di Erice boicotta la convention!

Una sala – ma solo nella fase centrale della manifestazione – gremita di duecento spettatori, ma assolutamente disattenta. Ma una sala piena, anche, di assenze pesanti. Quella del convegno sulla rettifica dei confini tra Trapani ed Erice, organizzato e promosso dal freepress quotidiano TrapaniOk al Baia dei Mulini di Erice domenica mattina 28 novembre.

E questo, secondo noi, il punto più importante del meeting, e poi spiegheremo perchè. Ecco perchè dedichiamo molto spazio – in queste note – a dire chi c’era e chi no.

Mancava, infatti, il Sindaco di Erice, Ignazio Sanges (impegno precedente, la giustificazione addotta), ma mancava anche il suo vice, il deputato regionale Norino Fratello e, comunque, l’intera Giunta. Dei venti consiglieri comunali della Vetta erano presente solo in quattro, equamente divisi tra opposizione e maggioranza. Anche i componenti del Consiglio comunale di Trapani non hanno ritenuto interessante partecipare. Presenti solo cinque consiglieri su trenta (e tre della minoranza). Presenti ed apertamente interessanti al dibattito, invece, i Comuni di Paceco, con Sindaco e Presidente del Consiglio e Valderice (il vice-Sindaco). Presenti anche gli ex-sindaci di Trapani, Buscaino e Megale e l’attuale Fazio. Presente, infine, il consigliere provinciale Tranchida.

Il rimarcare le assenze dei consiglieri di Forza Italia – di Trapani ed Erice – e dello stesso Sindaco “azzurro” di Erice è connesso al fatto che l’oratore-relatore principale era proprio il senatore, nonché sottosegretario, nonché leader locale di Forza Italia, Antonio D’Ali. Potremmo dire anche relatore-unico, data l’assenza del deputato Bobo Craxi (annunciato come presente, ma d’altro canto cosa doveva dire su materia a lui sconosciuta?) e dell’ex-deputato regionale Dino Grammatico (AN). Lo sparring Camillo Oddo (deputato regionale DS) ha fatto la figura solo del “sacco” di pugilistica memoria.

Lo stesso Nino Oddo (consigliere comunale SDI di Erice), intervenendo, ha sottolineato come “Mancano soprattutto i cittadini a dimostrazione che la vicenda alla gente non interessa, interessa solo l’erogazione dei servizi”. Di diverso avviso è parsa Laura Montanti (consigliere comunale Margherita Erice) che però anche lei ha dovuto rimarcare il proprio “scettisismo” sulla possibilità che l’iniziativa possa giungere a qualche risultato. Stesse considerazioni da parte di Silvana Catalano (già candidata Sindaco ad Erice per la Lista autonomista “Erice”, nel 1998) che ha rilevato come “spesso in passato, sotto le votazioni, si è uscito il cavallo di battaglia della rettifica dei confini per fini meramente elettoralistici”.

A sorpresa l’intervento di Totò Pellegrino (diessino, Presidente del Consiglio comuanle di Paceco) che è parso dare la disponibilità a cedere Nubia a Trapani per consentire il collegamento tra il capoluogo e le frazioni dell’entroterra. In controtendenza Natale Poma (assessore diessino di Paceco) che – seguito da altri oratori – è tornato a parlare di un nuovo comune (Regalbesi) da 6.000 abitanti nascente dalla fusione delle frazioni ericine e trapanesi.

Il convegno è proseguito stancamente, con interventi insignificanti, che poco hanno aggiunto (tra questi quelli del Sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, che ha parlato di ATO Rifiuti, PRG ecc ecc) al dibattito. L’ex-assessore di Trapani, Indelicato, ha parlato di “parricidio” delle frazioni della valle nei confronti della Vetta d’Erice (?).

Solo pochi, tra cui noi, hanno prospettato la possibilità di fondere la valle d’Erice con Trapani, salvo “la Vetta che dovrebbe transitare dentro il Comune di Valderice“.

Camillo Oddo (deputato regionale DS) ha partorito il “topolino” minimalista della possibileistituzione di una Commissione mista con rappresentanti qualificati di tutti e quattro i Comuni della zona (Trapani, Erice, Valderice e Paceco)“. Al contrario Carlo Foderà, consigliere provinciale ex-Nuova Sicilia, ex-La Rete, ex-Verdi, ex-…, ha prospettato la costituzione di una “area metropolitana” che da San Vito Lo Capo possa giungere a Marsala.

Le conclusioni – alle quattordici, davanti pochi intimi, i più erano da tempo “scappati” a pranzare – del senatore D’Ali.

La Città di Trapani – ci dice – è spaccata amministrativamente in due Comuni. Ed ecco la soluzione.

Nessuna rettifica dei confini. E’ una cosa irrealizzabile. In 18 mesi, invece, si può giungere alla completa fusione tra Trapani ed Erice (il nome? gli domandiamo. Risposta: “pure Baia dei Mulini”!). Lui stesso scriverà, promette, ai Presidente dei Consigli comunali di Trapani ed Erice “invitandoli” (lo posso fare, per il mio ruolo, precisa) a mettere all’ordine del giorno tale “fusione”. Se approvata la delibera (e se veramente mai sarà messa all’ordine del giorno, diremmo noi) il passo legale successivo sarebbe il referendum dove (se si ottenesse la partecipazione del 51% degli elettori per validare il referendum, cosa già di per se non facile per una “competizione” non elettorale…) i cittadini si dovrebbero esprimere. In caso (?) di voto positivo … un Commissario indirebbe le nuove elezioni. Nelle more, D’Alì proporrebbe lo slittamento delle elezioni previste, in atto, per il 2006.

Un bel progetto? Siamo d’accordo? E’ realizzabile? Il senatore stesso, alla fine, afferma “ci sono aspetti che creano problemi di entusiasmo per arrivare alla soluzione“.

Tradotto: i consiglieri comunali scenderebbero da 50 (Trapani+Erice) a 30, gli assessori da 17 a 10. Come possono, i nostri piccoli politici locali, svendere le loro rendite per aderire al progetto del senatur? E perchè fare tutto ciò? Il senatore D’Ali, come il suo capo, promette “5.000.000 di euro dallo Stato per 10 anni di premio al nuovo Comune se si farà questo…

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