Vienna, una città normale
Vienna, 27 aprile 2014 – La nostra vacanza in Austria è stata quasi una delusione. Poco, o nulla, di nuovo rispetto alle precedenti esperienze turistiche in Germania, Galles ecc. Tutto dannatamente “normale”.
I tram, la metropolitana giungono alla fermata in perfetto orario rispetto alle tabelle presenti alle fermate (in un paio di casi, al massimo, ho rilevato ritardi di due-tre minuti!), la città è pulitissima (e non osservo la presenza di impattanti cassonetti), gli automobilisti sono ordinati, cioè rispettosi delle norme e degli altri (niente auto in sosta in doppia fila o che non rispettino le strisce pedonali), i proprietari di cani sono civili, ovvero raccolgono gli escrementi dei propri animali (anche se fatte nel bel mezzo di un parco!).
VIENNA E LA MOBILITA’
Nonostante l’elevato numero di alternative (bus, tram e metropolitana), tutte ampiamente sfruttate dai viennesi, il traffico automobilistico è presente. E non potrebbe essere diversamente per una grande città da oltre un milione e settecentomila abitanti.
Ma è un traffico scorrevole, non caotico. E, soprattutto, non rumoroso. Nessun automobilista che si azzarda a pigiare a sproposito il clacson, per “spronare” chi lo precede ad un semaforo, o per segnalare il proprio attraversamento di un incrocio, né, tanto meno, per “salutare” un conoscente!
Siamo giunti al paradosso: a “disturbarci” durante una nostra passeggiata, sabato pomeriggio, sono giunti il “rumore” dei tacchi di una donna, prima, ed il passaggio di una bici col cigolio dei raggi delle proprie ruote!
Poi, a “giustificare” il viaggio, due scoperte: la fiducia che l’Amministrazione di Vienna ha nei propri concittadini: nessun controllo, in metropolitana su chi fa, o meno, il biglietto, nessun tornello da superare obliterandolo. Una fiducia sicuramente ben riposta.
VIENNA ED I SERVIZI
La seconda sorpresa, a Vienna, la troviamo al museo Kunsthistorisches, un’enorme pinacoteca. Intanto la possibilità di visitarla, una volta la settimana, il giovedì, sino alle 21, e poi di poter cenare nel grazioso ristorante annesso al primo piano del monumentale palazzo asburgico.
Ci avete creduto? Non è così. Piano piano, nei tre giorni del nostro breve soggiorno nella capitale austriaca, di sorprese ne sono giunte altre.
A cominciare dal maxischermo posto sul fianco del Teatro dell’Opera, dove la sera, in “live”, in diretta, grazie al contributo di alcuni sponsor, abbiamo potuto, comodamente sedute su delle sedie poste dall’Amministrazione, seguire l’opera del “Lohengrin” (cantata e coi sottotitoli in tedesco!). Una buona idea per chi non può, per tanti motivi, anche economici, seguire lo spettacolo in sala, no?
E che dire della cattedrale di Santo Stefano con l’audioguida che ti consente, anche in italiano, di immergerti nell’arte e nella storia della cattedrale? D’accordo, una cosa “normalissima” per un turista. Salvo che dalle nostre parti. E che dire del maestoso palazzo del Municipio, col suo cortile in parte occupato da un grazioso giardino e in parte dai gazebo di una fiera del Fairtrade? E della guida che, tre volte alla settimana alle 13 in punto, gratuitamente, ci porta a visitare le ricche sale del Consiglio e della Giunta?
Vienna è la capitale europea della vivibilità, leggiamo. E loro ci tengono a sottolinearlo, con apposite scritte sui mezzi pubblici sostenibili.
Eppure un delusione non è stata superata! Tutti quelle migliaia di metri quadri, in centro, che anziché di palazzoni e condomini, sono pieni di parchi e verde (Stadtpark, Volksgarten, Rathauspark, Burggarten, Freud Park, Prater, ecc). Pieni di panchine. E pieni di giovani stesi sull’erba a leggere un libro o, semplicemente, a godersi il primo sole primaverile!
Che spreco, tanto spazio non asfaltato, almeno secondo i nostri politici!