VOLA COLOMBA
Sono due le società private che si contendono il Castello della Colombaia. Alla società Trapani Navigando Srl, del Gruppo Sviluppo Italia si è aggiunta la Project Srl, pare facente parte ad un gruppo aretuseo. Nella “Conferenza di servizio” svoltasi lo scorso 29 dicembre presso l’aula consiliare del Comune di Trapani finalmente è venuta a chiarirsi la vicenda della destinazione del Castello di Mare. E’ stato lo stesso sindaco Girolamo Fazio a rilevare che il progetto proposto dalla Project per la costruzione di una darsena “prevede interventi anche sull’immobile denominato Colombaia” e che, pertanto, “è necessario che l’istante Trapani Navigando integri la propria proposta progettuale tenendo conto della superiore circostanza”.
Le due società, da tempo, hanno presentato richiesta di concessione demaniale cinquantennale per la costruzione, a propria carico, fruendo di fondi pubblici comunitari, nazionali o regionali, di un ampio porto per la nautica da “diporto”.
Il Castello della Colombaia, una volta approvato il progetto, verrebbe ad essere utilizzato, dalla società che otterrà la concessione, per tutti i servizi accessori al porto (uffici, officine, depositi di carburante, ristoranti, negozi).
La Conferenza ha aggiornato i propri lavori stabilendo che la società Trapani Navigando dovrà ridimensionare il progetto iniziale dalla stessa presentato, escludendo – per ora – la seconda darsena, quella lungo viale Regina Elena.
Questo è il risultato della non conformità della seconda darsena al Piano Regolatore del Porto vigente (e risalente al 1962), ed alle osservazioni ed opposizioni di Italia Nostra e della Provincia regionale di Trapani. Osservazioni che hanno aperto un nuovo “fronte” di sfida tra Fazio e la Adamo.
In attesa di conoscere se sarà Trapani Navigando, come sembra, ovvero l’outsider Project ad ottenere la concessione viene ad aprirsi il dibattito sull’opportunità di cedere il Castello della Colombaia per scopi non proprio attinenti le proprie peculiarità e, comunque, che limiterebbero, in futuro, la fruizione del bene alla stragrande maggioranza della cittadinanza trapanese.
Per Giovanni Nocitra dell’associazione “Salviamo la Colombaia” occorre accettare la decisione di Fazio di cedere ai privati l’immobile perché unica concreta possibilità per rendere fruibile a qualcuno la struttura, atteso che il Comune non dispone dei milioni di euro necessari per il recupero. Ci domandiamo, tuttavia, perché, sapendo di non poter disporre di adeguati fondi, il Comune si è speso per l’acquisizione al proprio patrimonio del Castello, richiedendo la sdemanializzazione e cedendo all’Autorità portuale, in cambio, il Lazzaretto.