Volo Trapani-Tunisi: la Madonna di Trapani vola in Africa
Trapani, 14 ottobre 2001 – «Il Piano per un volo bisettimanale Trapani-Tunisi e viceversa è già allo studio. Vi sono già offerte di privati italiani e c’è il concreto interesse, confermato dall’ambasciatore, della compagnia aerea tunisina». Ha sostenerlo, sulle colonne del “Giornale di Sicilia”, Bobo Craxi.
Nell’ambito di un più vasto progetto di collaborazione, l’Italia, riporta ancora il giornale, spenderà 300 miliardi «per iniziative imprenditoriali sul territorio tunisino».
«Negli anni cinquanta veniva portata in processione la copia della statua della Madonna di Trapani custodita nell’altare a destra del presbiterio della cattedrale cristiana di Tunisi», ricorda il giornalista Enzo Tartamella.
In effetti, «fino a 40 anni fa, c’era una colonia molto prosperosa di trapanesi in Tunisia, ed era sorto un quartiere dove vivevano i nostri concittadini in condizione di prosperità e di leaders», aggiunge, intervistato, il senatore Antonio d’Alì.
Ora, «grazie alla disponibilità di fondi del ministero dei beni culturali si provvederà al restauro sia della statua sia della relativa cappella che, in effetti, è in stato di abbandono e non più oggetto di culto», promette Bobo Craxi.
«Non solo un segnale, ma l’indicatore del livello dell’accordo raggiunto fra le istituzioni trapanesi e l’ambasciatore tunisino in Italia, Mohamd Jegham», spiega Enzo Tartamella ancora sul come sempre informato ed attendibile “Giornale di Sicilia”, nell’edizione del 14 ottobre 2001.
Naturalmente, della linea aerea Trapani-Tunisi, non s’è mai saputo più nulla, come dei 300 milioni di euro investiti (?) dall’Italia in Tunisia.