Zanzare? Esiste una soluzione naturale, atossica ed efficace
Di zanzare aveva parlato un cittadino che era intervenuto al “Forum sui Quartieri”, promosso, lo scorso 29 giugno, dall’associazione “A Misura d’Uomo”. Il cittadino aveva chiesto, al sindaco e all’assessore all’ambiente, la disinfestazione nel quartiere Rione Palma. L’assessore aveva, però, negato l’intervento.
Sul momento era parso un argomento leggero, scialbo. Successivamente, fatta qualche ricerca sul Web, mi sono reso conto che è un argomento prettamente politico. In sostanza la disinfestazione delle zanzare adulte è di “Destra”; la lotta biologica alle larve, prima, e alle zanzare adulte poi, è di “Sinistra”. Almeno è così per me.
Così ha approfondito la materia.
Dallo studio è emerso che la questione è complessa e che la lotta alle zanzare non è questione di una semplice bottiglietta di DDT da vaporizzare nelle strade, come si faceva a Trapani in passato, e come semplicemente richiedeva il cittadino, ma prevede analisi su natura dell’animale e sulle sue caratteristiche di sviluppo.
Intanto, subito, spieghiamo che l’assessore Giuseppe Licata ha fatto bene ha negare, oggi, l’intervento di disinfestazione.
«Tutti vogliono le disinfestazioni, ma pochi sanno che i prodotti chimici usati sono dannosi anche per la salute umana. Sono anche sostanze mutagene, cioè determinano cambiamenti a volte puntiformi nelle nostre cellule, che diventano così cancerose e lentamente, anche dopo anni, possono dare origine a un tumore», spiega il Prof. Dott. Bruno Fedi, oncologo, sul sito Olistic.it.
«Il predatore delle zanzare finisce spesso coll’essere la prima vittima della irresponsabile diffusione di veleni. Parliamo di molti piccoli uccelli, dei pipistrelli, delle rondini, delle rane, ecc. », aggiunge, sullo stesso sito Web, Fabrizia de Ferrariis Pratesi, Coordinatrice Comitato Scientifico di Equivita. Ma il veleno, fa vittime anche fra gatti e cani.
Allora che fare?
«La guerra contro le zanzare si basa sulla lotta alle larve. La biologia, infatti, ci insegna che la prima parte di vita delle zanzare avviene in acqua sottoforma di larva. Le zanzare necessitano di acqua stagnante per deporre le uova, un individuo può deporre centinaia di uova durante la sua vita. Le larve vivono in acqua ma respirano aria emergendo in superficie regolarmente», spiegano sul sito Mosquito Web.
«Il larvicida attualmente più utilizzato si serve di una tossina prodotta dal battere Bacillus thuringiensis, capace di colpire in modo selettivo l’intestino delle larve di zanzara, portandole alla morte in poche ore per setticemia. Agisce per ingestione e sfrutta l’estrema voracità delle larve che non esitano ad ingerire qualsiasi cosa ci sia in sospensione nell’acqua». Tale trattamento va eseguito ogni 7-10 giorni nelle acque stagnanti (tombini, fontane ecc).
Più empiricamente, è necessario lo svuotamento e la pulizia settimanale dei sotto vasi per piante, o un cucchiaio di detersivo per piatti nei sottovasi impedisce alle larve di respirare e quindi le conduce alla morte.
Si rende necessaria, quindi, per una lotta efficace alle larve «trovare i luoghi di procreazione o di ovi-deposizione», precisa il prof. Dott. Giorgio Celli, etologo ed entomologo, sempre sul sito Olistic.it.
«Per distruggere le larve di zanzara, da molti viene caldeggiata l’introduzione di pesci come le gambusie nei ristagni d’acqua», suggerisce ancora Fabrizia de Ferrariis Pratesi.
Quindi, quel che serve, in sostanza, è sì che l’Amministrazione comunale non usi insetticiti, ma che, nel contempo, informi la cittadinanza e s’impegni essa stessa contro i ristagni d’acqua (tombini, fontane, depositi di copertoni, piattini sotto vaso ecc). L’Amministrazione comunale e, per lei, l’assessore Licata potrebbero introdurre i pesciolini Gambusie nelle fontane comunali – abbiamo notato che nella fontanella della Villa Pepoli non ci sono pesciolini, ad esempio – e procedere con irrorazioni di Bacillus thuringiensis altrove. Sicuramente l’apposizione di “zanzariere” nei tombini è altrettanto utile.
Per le zanzare adulte, infine, la lotta può essere fatta solo agevolando la diffusione dei naturali nemici della zanzara, ovvero di rondini e, soprattutto, pipistrelli – costruendo delle casette per ospitare di giorno il “vampiro” – (ogni pipistrello, in una notte, può divorare 2.000 zanzare), ma anche di rane nei terreni, che andrebbero pure tenuti puliti perché le erbe infestanti vengono usate dalle zanzare a propria protezione di giorno.
L’ultima barriera, quella contro la puntura, se la zanzara ha superato indenne lo stato larvale e, in volo, i naturali nemici, è rappresentato da … l’aglio!
«Le zanzare hanno un odorato stereoscopico, e quindi riconoscono la direzione da cui proviene una sostanza odorosa. Le zanzare possono raggiungere il nostro corpo nella completa oscurità, perché percepiscono l’anidride carbonica che noi emettiamo respirando. Inoltre sono attirare da varie sostanze che noi emettiamo, come l’acetone, l’acido lattico e gli acidi grassi con catena fino ad 8 atomi di carbonio, come gli acidi butirrico, capronico e caprilico», ci spiega, ancora su Olistit.it, il Prof. Dott. Carlo Consiglio Già Presidente dell’Istituto nazionale di Entomologia.
«Ci sono però anche sostanze repellenti, come l’allicina, che si forma nell’aglio quando viene schiacciato. Quindi conviene masticare l’aglio [una dose di 3 spicchi, NdR], meglio se crudo perché la cottura distrugge un’altra sostanza utile, l’ajoene, che previene la trombosi. Se uno mangia l’aglio, può dormire d’estate con la finestra spalancata anche senza zanzariera: le zanzare passano e fuggono», chiude il Prof. Dott. Carlo Consiglio.
Un’altra strada è rappresentata «dall’olio di neem – che si ottiene dalla spremitura dei semi dell’albero del neem», chiude su Olistic.it Alfredo Lugli dell’omonimo “Gruppo Lugli Igiene Ambientale Srl”.